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LEZIONE 1 - design vuol dire progetto/ creatività/ Wesselmann natura morta 1963/ POP ART & mass media/ generazione "boom" economico/ Sottsass & Mari

LEZIONE 1 - design vuol dire progetto/ creatività/ Wesselmann natura morta 1963/ POP ART & mass media/ generazione "boom" economico/ Sottsass & Mari


"la parola "creatività (o snaporatz...)" - intervista a Oliviero TOSCANI - podcast: Podcast Rai.TV - Non sono obiettivo - Podcast - http://www.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-31ccfe2e-840f-4604-be30-04aaff4c9832.html
da scaricare e ascoltare - prendere e scrivere appunti per discussione.

cfr.: (Cos'è la creatività? La lezione di Oliviero Toscani - Socialmediacoso - http://www.socialmediacoso.it/2015/11/27/cose-la-creativita-la-lezione-di-oliviero-toscani)

© foto Cecilia Polidori: “FOREVER MARILYN" megascultura, Pioneer Court, 401 North Michigan Ave CHICAGO, ILLINOIS - IL 60611-4255 - Agosto 2011

Wesselmann natura morta 1963
Tom Wesselmann, uno dei maestri storici della Pop Art. Nato a Cincinnati nel 1931, quindi piu' giovane di qualche anno di Rauschenberg, Jones e Warhol, Tom Wesselmann fu tra i primi artisti della Pop Art ad avere successo. "...la serie delle ''Still life'', le nature morte tipicamente americane costruite, sempre a campiture piatte e giustapposizioni di colore, sulla base di oggetti comuni della vita americana: scatole di birra, apparecchi radio, bottigliette di bibite, pacchetti di sigarette, finte facciate di edifici: il tutto prelevato (se cosi' si puo' dire) dai cartelloni giganti della pubblicità stradale. Spesso le immagini sono applicate, a mo' di collage, su intelaiature...volutamente impersonali, eppure nitide e brillanti, esempi di un'interpretazione artistica del consumismo popolare americano."
da: Tom Wesselmann, Biografia, http://www.realarte.it/artisti_dettaglio.php?id=76
cfr.: "Un'arte aggressiva o semplificante le cose - intervista di David Shapiro"in: AA.VV.," Pop Art/
evoluzione di una generazione, ed. Electa, MI, 1980, pp 150-164

"... avevo una gamma più ampia naturalmente, stavo cercando comunque di scoprire che cosa stavo facendo... avevo a dispsizione una gamma assai estesa di immagini...op. cit., pag 151
"... all'inizio mi piaceva il termine pop art perché ritenevo riguardasse l'attuale,  la futura evoluzione della pittura... quel che ritenevo il mio svolgimento dell'Espressionismo astratto. M poi... sì ho fatto uso di quelle cose... ma... ispirato dall'intensità delle insegne delle stazioni di rifornimento... un'immagine abbagliante... non era il significato dei cartelli, ciò che potevano implicare sulla nostra civiltà consumistica o altro, ma semplicemente il fatto che fosse una forma visiva molto intensa... La gente abitualmente guardando i miei... diceva " Ah, sì, Matisse..."...."op.cit., pp. 156, 157. 
vedi a fiancoTom WesselmannSunset Nude with Matisse Odalisque (Tramonto Nudo con Matisse Odalisca), 2003, Oil on canvas, 304.8 x 254 cm, © Estate of Tom Wesselmann / SODRAC, Montreal / VAGA, New York (2011). Photo Jeffrey Sturges.
dahttp://arttattler.com/archivetomwesselmann.html

cfr.: Tim Osterwold, Pop Art-un movimento degli anni sessantapp.6-10 e I segni del tempo-Tematiche della Pop Artpp.11-40 in: Pop Art, ed. Taschen, 1991 
© foto cecilia polidori nikon MOMA NY 2011
Tom Wesselmann (American, 23 febbraio 1931, Cincinnati, Ohio - 17 dicembre 2004, New York City, New York)Still Life n. 30, collage Pop Art, aprile 1963, MOMA Museum NYC - Oil, enamel and synthetic polymer paint on composition board with collage of printed advertisements, plastic flowers, refrigerator door, plastic replicas of 7-up bottles, glazed and framed color reproduction, and stamped metal, 48 1/2 x 66 x 4" (122 x 167.5 x 10 cm)/ Olio, smalto e vernice polimero sintetico al bordo; composizione con collage di annunci pubblicitari stampati, fiori di plastica, porta di frigorifero, repliche di bottiglie di plastica7up, riproduzione colori vetro, incorniciato e metallo stampato, 122 x 167,5 x 10 cm.
donazione di Philip Johnson 1970 - © foto cecilia polidori MOMA NY 2011
design vuol dire progetto
Federica ha detto anche: "... studiare il design è davvero fondamentale per il progetto, mi sono resa conto durante il corso che è davvero un tutt'uno...."
Caterina ha detto anche: "... ho imparato a comunicare: non pensate che il progetto sia vostro, per voi e basta, perché invece il progetto è qualcosa da comunicare e bisogna saperlo quindi fare in modo che sia per tutti comprensibile..."

inoltre ho parlato di:
design = progetto
progetto = processo progressivo (da proietto e procedo...) quindi anche questo banner e tutto il sito-piattaforma didattica essendo un progetto si evolvono continuamente
prodotto seriale = componente prodotto in serie industrialmente 


Le mie foto"Il progetto PROCESSO GRADUALMENTE MIGLIORABILE. Il termine deriva dal latino proiectum, participio passato del verbo proicere, letteralmente traducibile con gettare avanti; il che spiega anche l'assonanza etimologica dei verbi italiani proiettare e progettare.
Il progetto necessita una comunicazione semplice, rapida, convincente.
DESIGN = DISEGNO = PROGETTO...anzi... PROGETTO = DISEGNO = DESIGN"
da: Appunti della prima Lezione , ottobre 2010 di
ALESSANDRO PREITI design allievo del corso b prof. CECIILIA POLIDORI a.a.2010-2011: Il progettosabato 30 ottobre 2010,  

ed i due Designers  che studieremo:
Ettore SOTTSASS risponde alla domanda "Che cos'è il design?"
"È una domanda generica, potremmo parlarne per una settimana.
Forse voi lo sapete già che io, da qualche tempo, distinguo il termine "industrial design" dalla parola "design".
Design in inglese vuol dire "progettare". Tutto è design; si potrebbe progettare anche un assalto al teatro di Mosca, anche quello è un progetto; invece c'è un disegno particolare, specifico, che è quello che si fa per l'industria, per la produzione, per i mercati e così via: questo è "disegno industriale".
... Mi considero un designer teorico, cioè uno che pensa al design, a che cosa è il design, che cosa vuol dire disegnare un oggetto, daro a qualcuno, appoggiarlo su una tavola; per esempio per disegnare una sedia pensando alla cultura dello stare seduti in ufficio e non pensando all'oggetto sedia in sé."

da: AA.VV., Maestri del Design/ Castiglioni, Magistretti, Mangiarotti, Mendini, Sottsass, ediz. Bruno Mondadori, Milano, 2005, pp. 161-2.

Enzo MARI scrive: "Nel Rinascimento le arti erano suddivise tra minori... e maggiori... ma la prima delle arti maggiori era proprio il "disegno". Proprio nel senso di "progetto"... "Design" corrisponde al termine inglese di progetto e in Inghilterra avviene la prima rivoluzione industriale... "
da: Enzo MARI, Prefazione in AA.VV., Ho visto cose.../ racconti dalla patria del design: dieci scrittori per dieci oggetti di culto, ediz. BUR, Milano, genn. 2008, pg. 10.




da: 

(Ettore Sottsass, tratto da una conversazione e tavola rotonda 
in: "Nel mondo degli oggetti/ In the World of Objects", Domus, n. 869, Milano, aprile 2004, pp. 22-37, citato e trascritto in: Cecilia POLIDORI, "Ettore Sottsass/qualche annotazione sul designer", Dispensa Lezione 5, 15 dicembre 2011).
e
.... inoltre
fluttuava Vitruvio dalle vostre risposte a definizioni o criteri selettivi o requisiti, non so quanto consapevolmente, quindi è meglio specificare che
firmitas, utilitas e venustas
materiali, uso ed estetica 
(o solidità,funzione, destinazione d'uso bellezza):
cardini del trattato De architectura di Marcus Vitruvius Pollio, 80 a.C. - 15 a.C.
e di Del re aedificatoria di Leon Battista Alberti, 1404-72
come costruire gli edifici concetti & istruzioni(o principi strutturali, tipologie, materiali, decorazione e restauro)
sono fondamenti che ritengo scontati, acquisiti, assimilati, quindi già trasmessi e ormai divenuti connaturati, ereditati, innati, insiti, intrinseci, originari; ergo: c o n g e n i t i = presenti sin dalle origini e bagaglio fondamentale della memoria dei progettisti infine ringrazio anche voi tutti per l'attenzione che avete dimostrato nelle ore (tante!...) di ieri, siamo usciti dalla prima Lezione davvero provati! e mi rendo conto di quanto sia difficile l'approccio ad una disciplina così innovativa e nuova per voi, quindi per me è stato un bel sostegno entusiasta. ricordatevi di portare il laptop e che rinunciare ad un'occasione progettuale fa e farà male... ne ho parlato a Lezione.

tra parentesi 
(Dioniso era l'antica divinità greca del vino e dell'ebbrezza, definita dallo stesso Sottsass "feroce, felice, ubriaca, sessualmente attiva"
Famose nell'arcaicità greca erano le dionisiache; le antiche feste che dovevano ricreare le vicende della divinità a cui queste erano dedicate. Durante le dionisiache si riproduceva il furore inteso alla maniera di invasamento divino, ci si travestiva seguendo le antiche rappresentazioni del Tiaso (corteo di Dioniso caratterizzato da satiri e menadi) ballando e dilaniando le carni di animali per mangiarne la carne cruda. Questa era l’ebbrezza e la follia, l’ispirazione data da questa divinità. Tutto ciò viene raccontato da numerosi personaggi, quali uno dei maggiori tragediografi greci Euripide, e in seguito verrà utilizzato come metafora di caos e irrazionalità in contrapposizione all'apollineo (ordine e armonia), da Nietzsche. Nell'ambito del design sarà Sottsass a utilizzare il termine Dioniso durante una intervista con la rivista Domus in altra accezione. Afferma Sottssas che un designer deve conoscere cosa sia Dioniso, Dioniso è quell'anima che ognuno di noi porta dentro e a cui ognuno di noi si rifà quando deve progettare. Dioniso è un "catalogo esistenziale" (E. Sottsass op.cit.), utilizzando le parole di Sottsass, è un compendio di "profumi, colori, vegetazione speciale e antichi fantasmi..." (E. Sottsass op.cit.). Quando si progetta si ci ispira a ciò. Per il designer austriaco, Dioniso è il Mediterraneo, per altri puo' essere un qualunque altro luogo in cui le caratteristiche peculiari di tali luoghi (che possono essere, come sopra detto, luoghi fisici, sapori, oggetti intrisi di un "alto senso di sacralità"(E. Sottsass op.cit.)) assumono quel senso di sacralità definito dal designer austriaco.
Gli oggetti della vita quotidiana diventano in mano ad ogni persona uno strumento di un "rito esistenziale"(E. Sottsass op.cit.). Vi è differenza tra ogni singolo oggetto, che dalla forma alla materia di cui questi sono composti, proprio queste differenze procurano sensazioni diverse, a tal fine lo stesso Sottsass fa l'esempio di un bicchiere in carta oleata che porta alla smaterializzazione dell'oggetto e dello stesso gesto materiale del bere. La stessa azione invece compiuta in un bicchiere di cristallo porta alla consapevolezza di ciò che si fa. Sottsass termina l'intervista affermando come solo cogliendo tali differenze si arriva alla consapevolezza non dell'industrial design ma del design.
In conclusione Dioniso è lo spirito che ispira.).


LEZIONE 1 - 1° Ottobre 2015, appunti alla lavagna.

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